La rivolta dei volti famosi
L' associazione Artisti 7607 contesta il nuovo «Imaie»
Ne fanno ormai una battaglia per l' autonomia e la libertà, tant' è che ieri c' erano anche rappresentanti del Valle occupato a condividere le ragioni di «Artisti 7607»: l' associazione che si propone come alternativa all' Imaie, rinato qualche mese fa dopo una bufera giudiziaria che aveva portato alla liquidazione del vecchio istituto. L' Imaie è l' ente che per legge gestisce i diritti da pagare agli interpreti quando la loro faccia e la loro voce vengono utilizzate dalle radio e dalle televisioni. «La compagine del nuovo Imaie è la stessa del passato, e noi in essa non ci riconosciamo» prendono le distanze gli artisti di «7607», da Elio Germano a Neri Marcorè, da Claudio Santamaria a Cinzia Mascoli, e tanti altri ancora, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Valeria Solarino, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston, Valerio Mastandrea, interpreti di un singolare video dal titolo «Una commedia italiana che non fa ridere». Nel filmato dalle atmosfere thriller, scandito dal ticchettìo inquietante di una sveglia, una buona fetta del cinema e del teatro italiano che conta ripercorre la vicenda dell' Imaie. Si chiedono gli attori: «Perché i liquidatori hanno trovato 130 milioni di euro accantonati (il famoso "tesoretto" dell' inchiesta, ndr ) ma poi è stato dichiarato il passivo?». «Hanno rifatto l' Imaie - sentenzia Franca Valeri - ma noi ne avevamo già abbastanza dell' originale». A supportare le ragioni di «7607» c' è lo studio-corazzata del mitico avvocato Giovanna Cau: «Abbiamo tentato la via del dialogo con i vertici del nuovo Imaie, ma è stato inutile». «Per Costituzione - ha spiegato Matilde Cascone, dello studio Cau - monopolio può esserci solamente davanti ad una prevalenza di interessi generali, o di motivi di ordine pubblico e legati all' energia pubblica». A riprova che si fa sul serio, «7607» conta più di 1.000 associati, un elenco già inviato a Sky, Mediaset, Rai, Siae e Rti. Il suo modello sono le società di «collecting» straniere. Ancora: l' onorevole Paola De Micheli (Pd) si è incaricata di proporre in Parlamento una norma chiarificatrice, mentre l' antitrust si è espresso favorevolmente sulla possibilità che altri enti possano gestire i diritti degli artisti. Lo Statuto? «C' è anche quello - spiega sicura la Mascoli -. All' articolo 11 ci consente di tutelare l' interesse dei nostri associati». Insomma, ormai l' alternativa è più che un' idea. E si aprono nuovi scenari per il futuro. Laura Martellini RIPRODUZIONE RISERVATA
Martellini Laura
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