Cari
tutti,
quando
la nostra associazione e' nata si e' definita “gruppo di studio”
perche' ci siamo assunti la responsabilita' di vigilare, informarci e
informarvi su quanto accadeva nelle vicende dell'Imaie, Vecchia e
Nuova.
Abbiamo
continuato a pretendere che la “trasparenza” non sia solo una
parola, ma un modo di agire. Per prima cosa abbiamo chiesto di far
chiarezza sulla liquidazione della Vecchia Imaie. Ancora oggi non
abbiamo ottenuto risposta alla domanda che tutti noi ci siamo fatti:
“ dove sono finiti gli oltre 120 milioni che l'Istituto aveva nelle
casse?” Con quali criteri e' stato stabilito che il “passivo
supera l'attivo?” (come hanno dichiarato i Commissari Liquidatori
sul sito dell'Imaie il 18.10.2010).
Per
capirlo, come e' nostro diritto e come la legge ci consente, abbiamo
chiesto per due volte (una al Tribunale e una alla Prefettura)
l'accesso ai documenti della liquidazione: nel primo caso ci e' stata
negata, nel secondo ad oggi non ci e' ancora arrivata risposta.
Questa e' la vecchia Imaie. Continueremo a lottare finche' non sara'
stata fatta chiarezza.
Per
quanto riguarda la Nuova Imaie, per valutare se fosse possibile dare
un contributo fattivo dall'interno, nell'ultimo anno e mezzo abbiamo
partecipato alle riunioni del Comitato Consultivo.
Dopo
un tempo, lungo, in cui abbiamo portato avanti il nostro compito di
vigilare e le nostre richieste di trasparenza (a tutt'oggi siamo
l'unica associazione del Comitato Consultivo ad aver presentato “in
luce” i nomi dei propri associati, condizione indispensabile per
essere titolati a partecipare), siamo giunti alla conclusione che,
sostanzialmente, il Nuovo Imaie non e' diversa dalla Vecchia:
pertanto, non puo' rappresentarci.
La
conferma di cio' e' riscontrabile anche dal fatto che, per la maggior
parte, e' gestita dalla stessa.”compagine” del passato la
quale, ovviamente, non puo' che perpetrare gli stessi metodi del
passato.
Gli artisti, ovvero gli unici veri titolari dei diritti patrimoniali, non hanno potuto né partecipare alla nascita del Nuovo IMAIE né contribuire alla predisposizione del suo Statuto. Non vi è stato e non vi è nulla di democratico e partecipativo nel Nuovo IMAIE né di mutualistico o solidale per gli artisti. Si tratta di un’errata scelta normativa con la quale si vorrebbe mettere “sotto tutela” la nostra categoria.
Gli artisti, ovvero gli unici veri titolari dei diritti patrimoniali, non hanno potuto né partecipare alla nascita del Nuovo IMAIE né contribuire alla predisposizione del suo Statuto. Non vi è stato e non vi è nulla di democratico e partecipativo nel Nuovo IMAIE né di mutualistico o solidale per gli artisti. Si tratta di un’errata scelta normativa con la quale si vorrebbe mettere “sotto tutela” la nostra categoria.
Già
oggi il Nuovo IMAIE, senza
averne alcun titolo, sta negoziando accordi con i produttori, sia del
settore audio che video, in danno della nostra categoria.
E, cosa ancor più grave, ci
risulta che Nuovo IMAIE insieme con il Ministero dei Beni Culturali
vogliano sancire, con un imminente decreto ministeriale, un monopolio
legale in capo all’Istituto, al
quale si affiderebbe una rappresentanza esclusiva ed obbligatoria dei
nostri diritti.
Nonostante
la passata esperienza fallimentare, il Governo ha voluto ricostituire
con l’art.7 della legge n.100/2010 un “Nuovo
IMAIE” con i medesimi
protagonisti di quello “Vecchio” e volendo ripetere un “modello
pubblicistico” attraverso un Monopolio che in tutti i Paesi è
considerato superato, con l’inaccettabile risultato che Nuovo IMAIE
sarebbe legittimato a rappresentare universalmente gli aventi diritto
in Italia, indipendentemente dal fatto che questi ultimi siano
iscritti o meno al Nuovo IMAIE.
Noi
siamo fermamente contrari a tale ipotesi e intendiamo promuovere un
mercato libero della gestione dei diritti connessi, così come
avviene in tutti i paesi europei e extra europei. Dove i gestori
(collecting societies) competono sull’efficienza dei costi
amministrativi e dei servizi offerti e gli artisti sono liberi di
decidere da chi farsi meglio rappresentare.
Intendiamo
difendere il diritto di scegliere, gia' espresso dal Garante della
Concorrenza che afferma: “che
sia salvaguardata la [...nostra facolta'....] di decidere liberamente
se ed eventualmente a quale intermediario affidare l'esercizio dei
propri diritti [...]”.
E'
per difendere questo principio che l'Associazione Artisti 7607,
attraverso i componenti del consiglio direttivo , ha deciso di non
sostenere l'iscrizione al Nuovo Imaie: a questo proposito ricordiamo
che l'Istituto Nuovo Imaie e' obbligato a versarci i proventi dei
compensi gia' incassati e a noi spettanti in quanto“aventi
diritto”, indipendentemente dall'iscrizione.
Così
come prevede l'art. 11 del nostro Statuto, intendiamo iniziare un
nuovo percorso che e' quello di “promuovere,
stimolare e stipulare appositi accordi con l'Imaie, la S.I.A.E., le
associazioni di categoria dei produttori di fonogrammi e con le
emittenti radiotelevisivi […] e provvedere, poi, alla gestione
delle relative somme, compresa la loro distribuzione tra gli aventi
diritto”.
Dopo
lunghe analisi, siamo anche arrivati alla conclusione che e'
inevitabile che la Musica e l'Audiovisivo, avendo problematiche
completamente diverse, viaggino su binari distinti anche se
paralleli, come l'esperienza Europea conferma.
A
coloro che ritengono di sentirsi meglio rappresentati dal Nuovo Imaie
anziche' dalla nostra associazione, chiediamo di comunicarci
la propria intenzione entro 15 giorni e noi provvederemo a togliere
il nominativo dall'elenco degli
artisti che
la nostra associazione andra' a rappresentare ai tavoli delle
trattative (fermo restando che ognuno sara' libero di farlo anche in
seguito, abbiamo la necessita' di stabilire un termine per poter
cominciare una serie di azioni da subito: potete inviarci la
comunicazione al nostro indirizzo Artisti7607@gmail.com).
A
quelli che, invece, vorranno condividere con noi questo nuovo
percorso confermiamo che, affiancati da tecnici di nostra fiducia,
condividendo strategia ed esperienze con altre societa' indipendenti
della musica e dell'audiovisivo Italiane e straniere che condividono
le nostre necessita', ci impegneremo insieme a voi per creare la casa
in cui vogliamo abitare.
E'
una scelta che molti di noi hanno auspicato fin dalla nascita
dell'Associazione, l'abbiamo rimandata a lungo perche' consapevoli
dell'impegno enorme che questa scelta prevede. La stessa tenacia che
ci ha portato a diventare piu' di 1000, adesso dovremo usarla per
affrontare anche i ritardi e gli ostacoli che troveremo sulla strada:
la storia insegna che ogni cambiamento, anche se giusto e necessario,
mette in discussione equilibri ed interessi gia' ben strutturati che
tentano di ritardarne la realizzazione.
Siamo
pronti ad accettare la sfida, come associazione di categoria che
rappresenta oltre 1000 artisti dell'audiovisivo, di
auto-rappresentarci con professionalita' ed assumerci la
responsabilita' di creare un luogo in cui, al centro di ogni scelta,
ci siano gli unici titolati e destinatari di quelle scelte e di
quegli interessi: gli artisti.
La
condizione, l'unica, che fara' la differenza per la riuscita di un
progetto che in Italia rappresenta un passaggio storico in cui gli
artisti non saranno piu' obbligati a sottostare ad un Monopolio
imposto dall'alto, sara' una sola: la tempestivita' e la compattezza
con cui ci presenteremo agli appuntamenti a cui saremo chiamati.
Il
Consiglio Direttivo di Artisti 7607: Elio Germano, Carmen Giardina,
Neri Marcore', Cinzia Mascoli, Pivio, Paco Reconti, Alessandro
Riceci, Claudio Santamaria.
Alleghiamo la lettera inviata da Artisti 7607 all'Autorita' Garante per la Concorrenza ed il Mercato (clicca qui per leggere)
Alleghiamo la lettera inviata da Artisti 7607 all'Autorita' Garante per la Concorrenza ed il Mercato (clicca qui per leggere)
... E la lettera con richiesta di incontro inviata al Ministro per i Beni e le attivita' Culturali On.le Giancarlo Galan
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